Il S. Natale si sta avvicinando: le considerazioni “politically (in)correct” del Presidente della Nazione Templare, Riccardo Bonsi
Il Santo Natale è alle porte e ancora una volta nostro Signore Gesù-Cristo tornerà bambino per noi, per ricordarci la sua grande Missione, il significato della sua venuta e il grande dono lasciatoci: la via della Salvezza.
Però, mai come quest’anno, la Cristianità – non solo nel senso propriamente religioso, ma anche nel senso più ampio di civiltà cristiana – è minata da una frase che può avere effetti devastanti: “politically correct”.
Il “politically correct” sta pervadendo le nostre vite, sta diventando la nostra ossessione e, soprattutto, sta condizionando i nostri pensieri.
Tutto il mondo ne è pervaso, ma l’Europa in particolare sta vivendo una vera e propria trasformazione in nome di questa frase apparentemente innocua.
Il “politically correct” sta trasformando il mondo in una torre di Babele, in più rovesciata sottosopra: il caos totale.
In nome di una unica grande globalizzazione, questa frase sta privando i popoli e le nazioni della loro identità culturale, religiosa e politica.
Ognuno di noi vive nell’ossessione di fare una critica, anche se costruttiva, perché tale critica potrebbe offendere qualcuno.
E qualcuno o qualche gruppo di persone che si offendono per qualsiasi cosa ormai si trova sempre.
Con la spada di Damocle del “politically correct” non possiamo più esprimere le nostre idee, i nostri ideali, le nostre aspirazioni.
Guai, poi, a manifestare con orgoglio la propria identità, si corre il rischio di offendere quella altrui.
Questo totale livellamento è pericolosissimo, è l’uguaglianza portata all’estreme conseguenze, è la fine della nostra civiltà cristiana.
Per il “politically correct” orgoglio, amor patrio, senso di appartenenza, famiglia, fede religiosa sono frasi obsolete, addirittura pericolose perché “dividono”, anziché “unire”.
Il problema è che gli estremismi non vanno mai bene: tutti noi sappiamo quali conseguenze ha avuto l’identitarismo esasperato e non è difficile prevedere gli effetti devastanti del multiculturalismo altrettanto esasperato.
Se nel primo caso si arrivò a perpetrare veri e propri genocidi contro popoli inermi, nel secondo caso si arriverà a subire un vero e proprio genocidio da parte di quei popoli che l’identitarismo non lo abbandoneranno mai (ad esempio i popoli islamici).
La verità, come sempre, sta nel mezzo, nel giusto equilibrio, nella saggezza, nella comprensione, ma anche nella consapevolezza delle nostre origini.
L’Europa rischia di scomparire e noi con lei.
Unica speranza è che le Nazioni europee ritrovino la strada della loro identità cristiana e rifuggano dal “politically correct” ad ogni costo.
Il Popolo Templare proseguirà sempre la sua missione fiero delle proprie origini, sicuramente resterà sempre “POLITICALLY INCORRECT”, unico faro di speranza in un mondo che, purtroppo, non ci piace più.
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